Un glande rischio
Non aveva ancora spento la Triumph Bonneville vintage ed appoggiato a terra il sandalo intrecciato John Lobb rinnovato per l’occasione, quando un brivido freddo corse lungo la schiena di Thomas Adell.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Michael Pitchella, che si stava dirigendo verso l’ingresso del locale, era vestito uguale a lui.
Identico.
Spiccicato.
Cribbio, no!!!
Lo stesso completo della collezione estate di Hermes in stile marinaro, pantalone in lino color pesca e polo color nocciola a tre bottoni in cachemire e seta.
Era a dir poco riprovevole ed inaccettabile!!!
Quel lestofante di Antoine Boutique l’avrebbe pagata cara, a costo di cambiare personal shopper per sempre e di passare alla concorrenza di Threebones!!!
Gli aveva giurato e spergiurato che quel completo era un pezzo unico!!!
E, per di più, il medesimo outfit proprio la sera più mondana della stagione, quella dell’inaugurazione dell’Indian Ocean di Miami, in cui per l’occasione, tutta le crème di Wall Street si muoveva in massa per presenziare.
Entra in sala a dir poco indispettito, quasi non degna di uno sguardo nemmeno il Barone Charleen, proprio lui, il decano dei PR, che lo accoglie all’ingresso con gli occhiali a specchio, la cravatta animalier Givenchy avvolta in testa e quel sorriso ospitale da Joker bonario che dispensa da 30 anni a questa parte e per almeno 360 giorni all’anno in tutti i locali della contea di Miami.
Punta dritto al tavolo riservato, il solito – e vorrei anche vedere – nel privè VIP.
Saluta tutti con freddezza e distacco, compreso quell’escremento accidioso di Nick The Cheek che, infagottato in quel completo coloniale di Ermenegildo Zegna, sembra un triviale gelataio di provincia.
Dopo aver cercato di evitarlo accuratamente, non può esimersi dal salutare Michael Pitchella che quasi gli sbatte contro con un caipiroska in mano.
Dopo avergli stretto svogliatamente la mano, imbarazzato per quell’analogia di look che quel fesso sembrava non aver neanche considerato, nota un dettaglio che stenta a credere.
Con grande discrezione e di sottecchi, prova a metterlo a fuoco da più angolazioni…
…non può essere vero, dai?
…è impossibile, su?
…invece, cribbio, è vero!!!
Le luci soffuse della sala potranno anche mascherarlo ma, ad un occhio chirurgico come quello di Thomas, non può sfuggire che la polo Hermes di Pitchella presenta un vizio, neanche tanto occulto, ovvero una smagliatura proprio sotto l’abbottonatura…
Thomas è eccitato, elettrizzato, tanto che, con dissimulato fare sornione e gioviale, si avvicina a Pitchella, lo abbraccia e, proditoriamente, gli inserisce un dito nella smagliatura e gli strappa la maglia di dosso.
Pitchella, basito, rimane immobile per un attimo, proprio quell’attimo in cui Thomas gli sfila anche il cachemire leggero di Loro Piana che gli cingeva il girovita.
Scoppia una goffa e maldestra contesa, con Pitchella che reclama vigorosamente il maglione e Thomas che, con un ghigno sardonico, lo trattiene saldamente a sé.
La scena non sfugge a Johnny Di Bello, il famigerato bodyguard del locale, passato alle cronache per le maniere, per usare un eufemismo, non proprio urbane adottate in più occasioni…
Pitchella si accorge con la coda dell’occhio dell’incedere del bodyguard sempre più incombente e, fra uno strattone e l’altro, segnala la cosa a Thomas che continua imperterrito a trattenere la maglia a sé, finchè non si trova faccia a faccia con Johnny Di Bello e, prima che questi riesca a profferire parola, lo apostrofa come di seguito “Innanzitutto mi preme segnalarLe che il sottoscritto, negli anni in cui era un giovane bachelor del MBA presso la Columbia University, ha esercitato la sua medesima attuale professione in diversi locali di New York in quanto, in quei tempi, basava il suo training in maniera prioritaria sulla massa e non sulla definizione. La prego, quindi, di allontanarsi e di tornare a dedicarsi alla sua occupazione in quanto, nella denegata ipotesi in cui ciò non si verifichi, il sottoscritto non restituirà il presente capo di abbigliamento al legittimo proprietario che lo sta insistentemente reclamando”
Ammutolito, Johnny Di Bello si allontana e Thomas restituisce il dolcevita a Pitchella che lo indossa prontamente, anche e soprattutto per coprire l’indecoroso ed imperdonabile manto di peluria che gli avvolgeva le terga ed il torso.
“Ma Thomas, sai chi era quello???!!! Era Johnny Di Bello???!!!” sbotta Pitchella.
“Chi sarebbe codesto Carneade???!!!” replica Thomas “Johnny Di Bello???!!! Puoi caldamente invitarlo a suggermi voracemente il glande” e, girandosi verso il bancone del Bar, ordina 2 caipiroska puntualizzando con sussiego che Michael Pitchella ne avrebbe offerto uno a lui ed uno al signorino Nick The Cheek che aveva assistito alla scena con le gote sempre più rubiconde.
di Guz