Spaghetti western

Spaghetti western

Spaghetti western

Sogno dello zio di Pizza


Era un cowboy dentro e fuori.
Non capiva tutto questo affaccendarsi dentro quelle scatole di alluminio che sfrecciavano ora sulle strade asfaltate.
Lui era rimasto alle carrozze e alle strade sterrate.
Viveva su una collina col suo cavallo.
L'unica cosa che aveva accettato da quella società di mangiabudini era un vecchio televisore in bianco e nero.
Adorava i film western e Ringo Kid in "Ombre rosse" incarnava il suo ideale di vita: fuorilegge con i controcoglioni.
Mentre zappava la sua piccola tenuta sognava di esser in Arizona e dare la caccia ai figli di Geronimo. Sognava di impugnare la pistola, entrare in un saloon e terrorizzare la gente del luogo col suo sguardo importante.
Tra una caccia e l'altra avrebbe preso parte a bische clandestine e scopato baldracche.
Sognava ad occhi aperti e fu interdetto quando nei pressi dell'Hotel Giannina, mentre camminava sul ciglio della strada col suo ronzino, vide un cowboy col cappello dalla tesa incurvata che lo squadrava dall'altro lato della strada.
Si fermò di colpo.
Era l'ora di punta e la strada molto trafficata.
Nessuno però faceva caso a quel cowboy vestito in pelle con le mani sul calcio delle pistole legate ai fianchi.
Provò a mettere a fuoco il viso del cowboy ma quelle dannate macchine che passavano rendevano impossibile l'operazione.
Poi si accorse che il cowboy gli stava parlando.
Il rumore delle auto era fastidioso e il suono delle parole gli arrivava distorto e flebile.
Sembrava che il cowboy lo chiamasse: "Vieni dai".
Prese coraggio e si sporse sulla strada.
Poi si immobilizzò nuovamente.
Il cowboy che lo stava chiamando era Clint Eastwood in persona.
Non era possibile: cosa ci faceva Clint Eastwood a Forlimpopoli?
E tuttalpiù stava parlando con lui.
Ora le parole erano chiare: "Vieni dai. Vieni. Ho una parte per te. Andiamo a fare gli spietati assieme".

hotel giannina sito
Era tutto un fremito. Clint aveva visto in lui quello che gli atri non avevano mai capito e gli stava offrendo una parte al suo fianco. 
Si allungò ancora di più sulla strada.
Se avesse anche lui avuto le sue pistole, le avrebbe impugnate, avrebbe sparato qualche colpo di avvertimento e fermato il traffico che gli impediva di attraversare.
La gente si sarebbe cacata addosso e lui avrebbe fatto vedere a Clint che c'erano ancora uomini della sua razza in giro.
Clint continuava a chiamarlo.
Bisognava attraversare anche se era pericoloso.
Schivò una macchina e si ritrovò a metà corsia.
Clint era lì a pochi metri.
Saltò con agilità ma un grosso camion che arrivava in direzione opposta lo centrò in pieno.
Fu un esplosione di sangue e brandelli di carne.
Il suo corpo macellato giaceva spiattellato sull'asfalto.
Il camion aveva fermato la sua corsa alcuni metri più avanti. Il flusso di veicoli si era però arrestato. Un cadavere giaceva riverso sull'asfalto.
Clint non si scompose e si avvicinò a ciò che restava del corpo.
Col suo mezzo sigaro masticato in bocca guardò l'uomo morto e disse: "Vieni dai. Ma dai vieni dai."

di Evangelista