NUMERO 8
NUMERO 8
Ognuno raccoglie ciò che semina.
Mah. Sicuramente è periodo di raccolto, per le strade si vedono campi di grano belli tosati e grandi balle ordinate e accatastate.
Balle quadre o rotoballe a perdita d’occhio a disegnare l’orizzonte.
Balle.
Ecco non vorrei che questa semina dispendiosa portasse a un gran raccolto di fregnacce, balle appunto.
Uno passa tutta la vita a seminare e poi si trova con un pugno di mosche in mano. Che poi effettivamente dalla pubertà ad oggi abbiamo buttato parecchio seme, ed in mano non c’era proprio un pugno di mosche. E di raccolto non se ne parlava proprio.
Insomma, un po’ nella tua cameretta e un po’ altrove negli anni provi a combinare qualcosa e poi va a finire che ti ritrovi nel canale, ignudo e con lo scroto penzolante a raccogliere sacchi del rusco pieni di interiora di pesce marcite al sole.
Mi volete dire che è un messaggio? In questo sacco nero ci devo leggere qualcosa? E’ tutto qui il frutto della nostra semina?
Che poi se ci penso alla fine nel canale d’estate non si sta così male e l’acqua fresca che ti bagna la maletta è sempre emozionante.
E poi, alla fine, chissenefrega di seminare quando basta una bella passata di concime!